Su viale Giovanni Vicini andando verso porta San Felice dall’altra parte della strada c’è la Caserma Mameli, sede della Brigata Aeromobile “Friuli”.
La facciata dell’edificio principale, fine ottocentesca decorata in mattoni, alla sera è illuminata con fari a tre strisce bianco, rosso e verde che compongono la bandiera dell’Italia, il Tricolore. L’effetto è interessante anche perchè un edificio militare è solitamente austero, sobrio, spesso fermo nel tempo, con un carattere e uno stile ministeriale oltre al fatto che l’idea di illuminare in modo decorativo un palazzo riporta alle luci delle feste pubbliche e in generale al passato, alle grandi manifestazioni di piazza quando il potere aveva un volto popolare. I fasci luminosi colorati dei fari usati solitamente per gli spettacoli sembrano diventare sul muro della caserma meno effimeri e più autentici, più ufficiali; l’effetto ha un sapore di bellezza perduta, di una volta, forse per la sua semplicità senza effetti speciali. Il Tricolore illuminato è comunque un evento in un paese dove la bandiera della Repubblica ha uno scarso appeal ed è sempre appartenuta, almeno fino a poco tempo fa, ad una precisa parte politica del paese.
Gli scudetti bianco-rosso-verde sono sempre stati di casa oltre che nel mondo sportivo e militare, sui giubbotti di certe aree sociali. Molto probabilmente siamo la sola nazione dove la bandiera ci accomuna unicamente (e comunque mai completamente) quando scende in campo la nazionale di calcio.
Anche se è una leggenda imparata a scuola o da qualche parte del bianco della neve, del verde dei prati e del rosso del sangue dei caduti versato per il Paese, il significato della bandiera ha dei riferimenti lontani e sbiaditi, nonostante gli ultimi accesi dibattiti per la Festa della Liberazione. Con un’impressione in qualche modo strana e desueta, sui viali di una città percepita come fra le più moderne e avanti d’Italia, il Tricolore luminoso riporta ad un immagine classica e un po’ perduta di un mondo distante dalla società fluida e connessa di oggi. L’effetto della bandiera luminosa è a tratti estranea, a volte conflittuale, a volte familiare nello stesso momento: quei tre colori che vediamo di sfuggita sul viale hanno il potere di legarsi immediatamente alle immagini controverse della nostra relazione personale col Belpaese e la sua tormentata storia.
E’ l’Esercito Italiano su viale Vicini che ci ricorda che c’è dell’altro oltre al fatto di essere stati Campioni del Mondo.