La più bella notte di mio padre

Ho vissuto con mio padre fino ai 6 anni, poi la malattia si è portata via la sua testa, anche se non ha mai avuto un raffreddore in vita sua. Sindrome delirante di tipo schizofrenico e schizofrenia paranoidea recita la perizia psichiatrica del tempo.
Come figlio, e da una decina d’anni come tutore, lo vado a trovare una volta ogni qualche mese. Manlio Favelli, che si definisce poeta, nonostante i farmaci – avrà preso neurolettici per più di cinquant’anni: pasticche, capsule, pillole in tutto più di un quintale di roba- si regge ancora in piedi e a volte mi racconta ricordi, senza capo nè coda, immagini sparse, storielle vissute e interi pezzi di vita, fra Firenze e Bologna. Ci fu un periodo, verso la fine degli anni 70, che era all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, ma non si sa se per buona condotta o per furbizia riusciva a passare la notte fuori o almeno così mi raccontava. Con pochi soldi, preferiva passare le giornate in giro, era ferroviere e saliva e scendeva su tutti i treni, come uno senza fissa dimora. Quando ero ragazzo una volta lo incontrai in via Indipendenza quasi di fronte alla scala del Parco della Montagnola, aveva la barba lunga e il borsello di pelle, come usava allora. Tempo fa gli chiesi se quella volta mi avesse riconosciuto. Il problema del sonno e del dormire lo ha sempre accompagnato e anche se si sentiva sempre stanco una volta mi disse che bella invenzione il letto! Ma la sua notte più felice la trascorse sull’erba. Anni fa mi raccontò quella spensierata esperienza che fu d’estate alla Stazione di Bologna. Faceva molto caldo e si bevve d’un fiato una bottiglia di Amaro Medicinale Giuliani allungato con l’acqua (mio padre non ha mai bevuto alcolici e aveva una passione per tutti i medicinali). Si lavò, in mutande, con grande sollievo, in una delle fontanelle e si addormentò sul prato che molto probabilmente era la grande aiuola di Piazza delle Medaglie d’Oro. Ricordo bene ancora il suo sorriso a raccontare questo episodio libero e beato senza tempo e senza regole. Non gli sembrava vero di avere dormito così felice dopo una bagno alla fontana e tanta gente simpatica attorno.

 

Autore: flaviofavelli

Flavio Favelli è un artista visivo. Collabora con Repubblica (ed. Bologna), Doppiozero e Antinomie.

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